iniziali xilografiche

+ figurate (parlanti?)
       mm 37 x 35

C N S

+ mitologiche parlanti
       mm 35 x 35

A1 A2 C D1 D2 E H I L1 L2 M1 M2 N O P1 P2 Q Qbis R S T V1 V2

+ fondo completamente bianco
       mm 32 x 30

C I R

+ "modenesi" parlanti
       mm 24 x 23

A E I

+ fiorite su fondo criblé
       mm 22 x 22

C D E H I L M N O Q R S V

+ figurate (alcune parlanti)
       mm 21 x 21

A B C D E F G H I L M N O P Q R S1 S2 S3 T V

+ fiorite su fondo nero
       mm 15 x 15

C D E F H I M N P Q S T V

[a cura di a.l.]

serie di iniziali parlanti a soggetto mitologico, mm 35 x 35 : A[tteone] : confronto con l'iniziale aldina

L'iniziale dei Manuzio, sulla sinistra, a confronto con le due che figurano in edizioni di Paolo dei Gadaldini (A[tteone]1, A[tteone]2), la prima delle quali sarà probabilmente un riuso dell'originale veneziano mentre la seconda si distingue immediatamente dal modello sia per la rozzezza del disegno che per la diversità della A, più bassa e con invertito il rapporto tra la larghezza delle due gambe della lettera.

   

L'intagliatore che ha lavorato per i tipografi veneziani traccia linee sottili; questo gli permette maggiori dettagli nella resa delle forme e dei volumi. È stato, per esempio, in grado di dare un'espressione al viso di Atteone, ormai trasformato in quello di un cervo, mentre viene azzannato da uno dei suoi cani; guardando con attenzione, sul copricapo della dea distinguiamo una minuscola mezzaluna. È un genere di cose al di fuori della portata di chi ha prodotto la copia modenese che abbiamo chiamato A[tteone]2.

Si veda qui di seguito il confronto tra particolari dell'iniziale veneziana e la nostra A[tteone]1, dove è evidente l'usura del legno utilizzato a Modena ma anche la sua piena corrispondenza con l'originale. Si ha tra l'altro in entrambi i casi un'interruzione, un vuoto, nella linea che disegna il corno del cervo a fianco della gamba della A, inspiegabile se si dovesse pensare a una copia e non al riuso dello stesso legno.