Università di Modena e Reggio Emilia -
CSBA - Fondi antichi
i Gadaldini : una cornice xilografica : A4. i Gadaldini
A. STORIA
+ lato sup. ; lato inf. ; lato sin. ; lato dx |
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+ es. 1 (1519) | |
+ es. 2 (1521) | |
+ es. 3 (1519) | |
+ tratteggio, volute, medaglioni |
+ lato sup. |
+ lato sup. ; lato inf. ; lato sin. ; lato dx |
4. i Gadaldini
+ lato sup. ; lato inf. ; lato sin. e dx |
B. FIGURE
+ fonti bibliche | |
+ cattedrali | |
+ miniatura | |
+ xilografia |
+ Dino Campana |
[a cura di a.l.]
La prima comparsa di elementi della cornice veneziana nelle edizioni dei Gadaldini risale al 1559. Negli Statuta collegii dominorum causidicorum ... abbiamo il legno di piede (leone e bue/toro agli angoli, le due sfingi con lo scudo al centro) e quello laterale sinistro con la fenice.
Sul lato inferiore della cornice al centro dello scudo, novità anche rispetto alla ripresa negli statuti di Modena stampati da Nicoli (1547), è stata inserita una croce, quella dello stemma della città.
In testa abbiamo due legni con la fuga in Egitto e la strage degli innocenti, anch'essi già probabilmente di origine veneziana e comparsi a Modena negli statuti della città del 1547.
(Le matrici xilografiche della strage degli innocenti e del lato inferiore della cornice con le sfingi e lo scudo sono tuttora conservate a Modena nella collezione di legni incisi della Galleria estense).
Sul lato destro ricompare la fascia fiorita su fondo nero già vista, sul lato opposto, negli stessi statuti del 1547 ma, ancora prima, sul frontespizio della Stadera del formento di Tomasino Lancellotti, stampato da Antonio Gadaldini nel 1544.
Quest'ultimo legno apparteneva a una coppia, e insieme appariranno poi in tutte le altre edizioni dei Gadaldini che, a partire dal 1562 ripropongono, a ripetizione, il lato inferiore della cornice veneziana insieme a quello superiore.
Come nello scudo, tra le sfingi, era stata inserita la croce dello stemma di Modena, al centro del legno di testa la marca dei Gadaldini (un bambino con in mano dei gigli, a cavallo di una tartaruga) sostituisce il pellicano di Gregorio de Gregori.