Università di Modena e Reggio Emilia -
CSBA - Fondi antichi
i Gadaldini : la marca tipografica : 8. gigli
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+ Esopo | |
+ Bomarzo |
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+ terracotta | |
+ specchio | |
+ Ermes psicopompo |
+ the Mock Turtle |
+ la Bibbia di Borso | |
+ Schifanoia |
+ Aquileia, Plèroma | |
+ due galli due tartarughe | |
+ bambino e gallo |
+ Kalila e Dimna | |
+ Ms. arabo; Cosmè Tura | |
+ Mss. persiani | |
+ scimmie, bambini |
8. gigli
+ purezza, amore | |
+ fecondità | |
+ regalità | |
+ salvezza |
+ giochi | |
+ L'infanzia nasce ... | |
+ putti: gli antichi | |
+ putti: Rinascimento | |
+ La tortue |
[a cura di a.l.]
Il bambino che, nella marca dei Gadaldini, cavalca una tartaruga, regge in mano due gigli. Bambino e gigli simboleggiano, secondo gran parte dei commentatori, purezza e innocenza. D'altra parte quei gigli significano probabilmente qualcosa di più specifico, e anche qualcosa d'altro.
Pastoureau, in un saggio sul giglio simbolo della monarchia francese, si occupa del giglio araldico: quello che vediamo, oltre che come insegna dei re di Francia, nello stemma di Firenze o nelle marche di tipografi fiorentini come i Sermartelli e i Giunta.
Gli stessi Gadaldini hanno utilizzato la forma stilizzata del fiore nel loro stemma, che figura negli stemmari modenesi a partire dal '600 e ha questo solo elemento, per quanto variato (fleur-de-lis che sostituisce il fiore reale), in comune con la marca.
Ci si chiede, tra l'altro, se giglio araldico e libro potessero essere l'insegna di bottega dei Gadaldini. Li vediamo al centro di un'iniziale xilografica, una I, che appartiene alla stessa serie di argomento "modenese" dove, alla lettera A, ritroviamo la marca del bambino e della tartaruga.
Pastoureau, p. 88, fornisce alcune delle coordinate essenziali per una ricostruzione storica del significato simbolico del fiore in quanto tale, non soltanto nella sua versione araldica:
A volte si tratta di un simbolo di purezza o di verginità, altre volte di una figura fertile e feconda, altre ancora di una insegna di potere e di sovranità. Tre dimensioni simboliche che si fonderanno nel fiore medievale, insieme virginale, fecondante e sovrano.
Il giglio è infatti, a partire dall'XI secolo, identificato con la Vergine, e prima ancora con la figura stessa del Cristo; mentre è anche, da epoche molto più remote, un simbolo di sovranità e di fertilità (vd. anche Cattabiani, p. 137-145; Levi D'Ancona, p. 210-220).
Si cercherà qui di approfondire le tre aree di significati, e i loro possibili rapporti con l'immagine dei gigli che figurano nella marca dei Gadaldini, in tre distinte pagine, a cui se ne aggiunge una quarta dedicata ai gigli come segno di salvezza. Esigenze di chiarezza espositiva giustificano la partizione, ma in realtà queste idee di purezza (e amore), fecondità, regalità e salvezza si confondono spesso l'una con l'altra.