Plèroma, termine greco che significa "pienezza", indica nella gnosi la pienezza divina, che include in sé
tutte le emanazioni. La totalità e la perfezione del mondo divino, contrapposta alla limitatezza e imperfezione del mondo sensibile.
L'Aula nord della basilica di Aquileia, secondo la ricostruzione di Iacumin 2000, "aveva per pavimento la descrizione delle tre parti del cosmo gnostico: il Kerasmòs (cieli planetari), lo Sterèoma (costellazioni), il Plèroma (la pienezza di Dio)".
Nei tre ottagoni della zona del Plèroma che risalgono alla primitiva chiesa gnostica
vediamo rappresentati nell'ordine, da sinistra a destra:
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una figura in forma di fiore di loto: la potenzialità del creare o dell'emanare [...] quello che gli gnostici chiamano "il Prepadre"
(Propàtor), ossia Dio prima della creazione;
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un ariete: il primo segno zodiacale, quello con cui inizia l'anno. Qui sta per l'Archè, ossia per "il principio" e il "verbum" (logos) che è presso Dio ed è Dio.
Egli è generatore, quindi, il padre del gregge, il principio come origine;
- il gallo e la tartaruga affrontati, con una piccola anfora sulla mensola alle loro spalle, di cui ci si occupa nella pagina intitolata a
gallo e tartaruga.