la marca dei Gadaldini (introduzione)
La marca tipografica dei Gadaldini -- un bambino con in mano due gigli, a cavallo di una tartaruga -- appare già nel primo libro stampato dal capostipite Antonio
nel 1544: la Stadera del formento di Tommasino Lancillotti. Negli anni seguenti verrà poi riproposta in diverse varianti.
"Simboleggiando il bambino ed i gigli" -- scrive Milano, p. 501 -- "i concetti di purezza e di innocenza e la tartaruga quelli di prudenza e saggezza".
Lo stesso ribadiscono i principali repertori italiani (cfr. Z, I, p. 79).
Ma l'immagine ha un'intensità singolare, che non sembra esaurirsi
nell'elenco di una serie di virtù. L'assenza di un motto che la accompagni contribuisce all'impressione di un suo contenuto enigmatico.
Il discorso si articola qui in nove pagine web principali che appaiono in giallo nel riquadro-indice sulla sinistra (in azzurro i link alle pagine secondarie, mentre
per opere e siti web citati si rimanda a bibliografia e link allestiti con i riferimenti a tutto il materiale
utilizzato nell'insieme delle pagine dedicate ai Gadaldini):
- Nella prima pagina si registrano tutte le varianti della marca finora
rilevate, compresi alcuni esempi ancora non censiti.
- Nella seconda pagina si propongono altre marche, italiane e straniere, con al centro l'immagine della tartaruga; dovrebbero, per contrasto, dare un'idea
della diversità, della peculiarità dell'uso che di questa immagine viene fatto dai Gadaldini.
- La terza pagina è dedicata alle apparizioni della tartaruga nelle immagini e nell'immaginario antico.
- Dalle altre fiigure dell'antichità si è voluta isolare in una pagina a sé stante, la quarta, quella del dio bambino e della tartaruga
che si trova nell'inno omerico dedicato a Ermes.
- La quinta pagina, a partire dall'accostamento tra una miniatura della Bibbia di Borso d'Este
e la marca dei Gadaldini, si sofferma sulla lira da braccio in alcune immagini rinascimentali.
- La sesta pagina è dedicata alla tartaruga che appare, nei mosaici pavimentali della basilica di Aquileia, affrontata da un gallo.
- La settima pagina risale a un'altra possibile fonte, per quanto mediata e remota, della marca dei Gadaldini: la scimmia a cavallo della tartaruga nella favola
di Kalila e Dimna.
- Nell'ottava pagina si forniscono alcuni elementi per una ricostruzione del complesso significato simbolico dei gigli.
- Nella nona e ultima pagina si cerca di raccogliere, intorno alla figura del bambino, il senso delle osservazioni precedenti. E qui, nascosti, abbiamo
i cromitos.