Università di Modena e Reggio Emilia -
CSBA - Fondi antichi
i Gadaldini : la marca tipografica : 2. tartaruga moralizzata :
+ Esopo
+ 1 ; + 2 ;
+ 3 ; + 4 ; + 5 ; + 6 ; + 7 |
+ Esopo | |
+ Bomarzo |
+ metopa | |
+ terracotta | |
+ specchio | |
+ Ermes psicopompo |
+ the Mock Turtle |
+ la Bibbia di Borso | |
+ Schifanoia |
+ Aquileia, Plèroma | |
+ due galli due tartarughe | |
+ bambino e gallo |
+ Kalila e Dimna | |
+ Ms. arabo; Cosmè Tura | |
+ Mss. persiani | |
+ scimmie, bambini |
+ purezza, amore | |
+ fecondità | |
+ regalità | |
+ salvezza |
+ giochi | |
+ L'infanzia nasce ... | |
+ putti: gli antichi | |
+ putti: Rinascimento | |
+ La tortue |
[a cura di a.l.]
La tartaruga e la lepre -- La tartaruga e la lepre, che litigavano su chi di loro fosse più veloce, fissarono un giorno e un luogo per una gara. Dopo la partenza la lepre, che per la sua innata velocità non si preoccupava della corsa, si sdraiò a dormire lungo la strada. La tartaruga invece, consapevole della propria lentezza, non smise mai di correre e così, superando l'avversaria addormentata, ottenne la palma della vittoria. La favola dimostra che spesso l'impegno vince le doti naturali trascurate.
A questa favola possono essere riferite tutte le variazioni più o meno dotte che vanno dal Festina lente della massima al "Chi va piano va sano e va lontano" del proverbio. Un'altra delle favole di Esopo mette in evidenza una certa stupidità della tartaruga, accoppiando la lentezza e la pesantezza dell'animale con il suo opposto, il volo dell'aquila:
La tartaruga e l'aquila -- La tartaruga continuava a pregare l'aquila di insegnarle a volare e più questa l'ammoniva che il volo era estraneo alla natura delle tartarughe, più quella insisteva nella sua richiesta. Finché un giorno l'aquila l'afferrò con gli artigli e, dopo averla sollevata di un buon tratto, la lasciò andare. Così la tartaruga precipitò sulle rocce e si sfracellò. La favola dimostra che molti, per emulare gli altri, non ascoltano chi è più assennato di loro e si rovinano.
E una tartaruga in volo, con finale tragico e comico insieme, è riproposta in modi, tempi e luoghi anche molto diversi: dalla morte di Eschilo,
ucciso da una tartaruga che un'aquila lascia cadere dall'alto scambiando il cranio calvo del poeta per una roccia, alla storia della tartaruga e delle anatre
in Kalila e Dimna, p. 96-97 (vd. anche O'Kane, pl. 39-40).
Ma è probabilmente il corto circuito dell'immagine in quanto tale -- tartaruga e ali, pesantezza-lentezza e leggerezza-velocità -- a fissarsi in numerose repliche e variazioni sul tema,
di cui si sono dati alcuni esempi parlando di tartaruga moralizzata.
La coppia aquila-tartaruga sembra poi essere qualcosa come una versione vagamente comica della coppia aquila-serpente. L'intercambiabilità tra il rettile e l'anfibio si basa sulla comune
appartenenza alla sfera ctonia, sotterranea più che terrestre, opposta a quella solare che è propria dell'aquila.
Zeus e la tartaruga -- Quando si sposò, Zeus invitò al banchetto tutti gli animali. La tartaruga fu l'unica a non presentarsi e Zeus, che non riusciva a indovinarne il motivo, il giorno seguente le domandò perché lei sola non fosse venuta al pranzo. «Casa mia, casa ottima» fu la risposta. Al che il dio, sdegnato, condannò la tartaruga a prendersi sulle spalle la sua casa e a portarsela sempre con sé. Così molti uomini preferiscono vivere con semplicità in casa propria che abitare tra gli agi a casa d'altri.
In quest'ultima favola che ha come protagonista una tartaruga, il motivo della casa tocca uno degli strati di significato più profondi tra quelli legati all'animale.