Università di Modena e Reggio Emilia -
CSBA - Fondi antichi
i Gadaldini : la marca tipografica : 3. tartaruga, antichi
+ specchio
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+ specchio | |
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+ putti: gli antichi | |
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+ La tortue |
[a cura di a.l.]
Altra immagine significativa, come remoto antecedente della nostra marca, è quella di uno specchio etrusco del Museo archeologico di Firenze, del III secolo a. C. (Heraion II, es. 3, p. 307-308; riprodotta a fianco la fig. 74):
il personaggio imberbe dalle forme esili, quasi femminee, siede a cavalcioni sulla tartaruga, poggiando la mano sinistra davanti a sé sul clipeo, fortemente convesso [...]. Nella destra levata egli protende un lungo ramo con foglie lanceolate ed all'estremo una grossa bacca rotonda, verso cui l'animale rivolge la testa; una clamide, lieve e svolazzante come un velo, si svolge dalle due braccia passandogli dietro le reni. Nessuna indicazione del mare.
Anche qui, come nella terracotta di Medma, la Zancani Montuoro vede una variazione ormai puramente decorativa, e forse inconsapevole, sul mito del viaggio dell'eroe verso l'Ade:
La grazia tutta ellenistica del disegno a tratti rapidi e sciolti ed incurante dei particolari ha mutato l'aspetto del personaggio, trasformando l'irsuto eroe in uno smilzo giovinetto che parrebbe intento piuttosto a svagarsi con un dilettoso passatempo che a superare avversità fatali.
Ma il motivo del ramo con foglie e bacche (o frutti) ricorre in altri esempi proposti da Heraion II (es. 4-9, p. 308-310, fig. 73 a-g; riprodotta qui sotto la fig. 73 e), che gli attribuisce un significato specifico nell'ipotetica ricostruzione del mito originario (p. 312):
la necessità di trattenere a galla con la capziosa attrattiva del cibo il rettile sempre propenso alle immersioni profonde.
In qualche modo il ramo di gigli nelle mani del bambino dei Gadaldini, rivolto in alto verso il cielo, sembra richiamare il ramo e le bacche, rivolte in basso, delle antiche immagini. Ma il significato della figura è stato reinventato, spostato.
In epoca cristiana infatti i gigli figurano immancabilmente nelle scene dell'Annunciazione, o anche in immagini del giudizio finale come attributi, insieme alla spada, di Cristo giudice.