Università di Modena e Reggio Emilia -
CSBA - Fondi antichi
i Gadaldini : la marca tipografica : 8. gigli
+ regalità
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[a cura di a.l.]
Dai tempi più antichi il giglio figura come simbolo di regalità su sigilli e monete.
Il primo esempio proposto qui a lato, sulla sinistra, è quello di una moneta dei Seleucidi, che risale all'epoca di Antioco VII (139-129 a.C.).
Con un salto di parecchi secoli passiamo al sigillo di Filippo Augusto, re di Francia dal 1165 al 1223, datato 1180 e così descritto in Gallica (dove è riprodotta l'impronta del siglillo, mentre l'immagine proposta qui si ricava da un'altra pagina web francese dedicata alla fleur-de-lis):
PHILI[......] FRANCORVM REX : Il re seduto, visto di fronte, su un trono ornato da avancorpi di leoni e posto su una predella. Porta lunghi capelli cinti da una corona con tre gigli. Veste una dalmatica che lascia vedere il fondo della tunica e di un lungo mantello fissato alla spalla destra con un nodo e bordato da un gallone. Nella mano destra regge un giglio fiorito e nella sinistra uno scettro che termina in un giglio all'interno di un rombo pomettato .
Sempre in Gallica troviamo l'impronta di una altro sigillo regale francese, quello di Filippo IV (1268-1314), che ripropone tutti gli elementi presenti in quello di Filippo Augusto. Unica variante l'assenza della struttura romboidale intorno al giglio in cima allo scettro.
Ma se il regno di Francia è quello più comunemente associato col il giglio, non mancano esempi altrettanto antichi in altri paesi europei.
Tra quelli forse meno noti citiamo la Bosnia, che ha avuto per secoli questo fiore (e più esattamente la sua versione stilizzata: la fleur-de-lis) come emblema nazionale, ripreso all'epoca della guerra
tra 1992 e 1995 e tolto poi dalle insegne del paese per accontentare i vicini Serbi e Croati. Da Wikipedia riprendiamo l'immagine di una moneta del re Tvrtko I, che risale al XIV secolo.