Università di Modena e Reggio Emilia -
CSBA - Fondi antichi
i Gadaldini : la marca tipografica : 3. tartaruga, antichi
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[a cura di a.l.]
Pensando alla marca dei Gadaldini, ricordiamo una statuetta in terracotta proveniente da Medma. Risale alla prima metà del V secolo a. C. (Heraion II, es. 10, p. 310-311; Settis, p. 47 e 55; fig. 9 riprodotta a fianco) e si trova oggi al Museo archeologico di Reggio Calabria:
qui l'uomo cavalca, per dir così, la tartaruga, protendendo indietro il corpo come a equilibrarne lo slancio. [...] l'«eroe» spinge violentemente indietro il suo corpo, come se la sua insolita cavalcatura corresse velocemente sulle onde.
Settis, citato sopra dalle p. 47 e 55, insiste sul significato unitario di tutte le immagini censite, al di là del riferimento a un mito preciso, per quanto sconosciuto: "sicuro per la metopa pestana, inserita com'è nel contesto caratterizzante di una decorazione templare" (p. 55), molto meno in vari altri casi. Nell'intera serie degli esempi proposti ritrova (p. 50)
uno stesso sottofondo religioso e culturale, caratterizzato [...] dalla costante presenza dello stesso animale, sempre nella stessa funzione.
Anche la Zancani Montuoro (Heraion II, cit.) all'origine della metopa ipotizza un mito di cui si siano perse le tracce. Per lei questa "testuggine natante montata da un giovinetto ignudo"
può credersi ispirata al tipo artistico creato pel mito in questione, anche se adattata a semplice figura di genere o destinata a servire da giocattolo, piuttosto che simbolica rappresentazione del misterioso viaggio dell'anima verso il Tartaro transoceanico.
Secondo Settis, p. 65, la tartaruga -- comunque -- trasporta l'eroe
per le dense nebbie del Tartaro, attraverso le quali bisogna spiare [...] per tentare di scorgere di lontano il mondo nuovo e cupo verso cui si sta andando, di gran carriera come nella terracotta medmea o, come nella metopa pestana, più cautamente.