Intorno agli inizi del VI secolo a. C., alla foce del Sele venne fondato da navigatori greci un santuario dedicato a Hera Argiva.
A quell'epoca risale il gruppo più antico di metope dell'Heraion, oggi al Museo archeologico nazionale di Paestum.
Raffigurano episodi del mito di Eracle e del ciclo troiano, ma anche scene da altri miti.
Interessa qui l'immagine di un uomo nudo a cavallo di una grande tartaruga (Heraion II, nr. 27, p. 301 sgg.; tav. XLVII, XC-XCI; riprodotta qui la tav. XCI).
L'uomo si aggrappa con la mano destra al carapace, all'altezza del collo dell'animale,
mentre tiene la sinistra alzata sugli occhi come a proteggerli dai raggi del sole, intento, si direbbe, a scrutare l'orizzonte.
E i principali interpreti di quest'immagine, basandosi sul confronto con altre simili, hanno concordemente parlato di un viaggio per mare:
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simbolica rappresentazione del misterioso viaggio dell'anima verso il Tartaro transoceanico
(Heraion II, p. 311);
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un diffuso motivo iconografico, che può essere stato anche inserito in un mito determinato [...] ma sempre all'interno del suo significato generale,
quello che l'unica traccia letteraria che ce ne sia rimasta, la storia di Teseo e di Scirone, ci assicura: la tartaruga è qui [...] mostro che sorge dalle profondità
marine a rapire, o divorare, il defunto; o a trasportarlo sul suo dorso robusto attraverso il mare, via verso le oscure dimore del Tartaro (Settis, p. 54).
Ma l'animale, con il grande guscio convesso e le lunghe unghie all'estremità delle zampe, non ha in questo caso le caratteristiche della tartaruga marina.
E restano divese le opinioni su una possibile identificazione del personaggio, protagonista di una narrazione mitica oggi sconosciuta:
- non pare possa trattarsi di una divinità , ma piuttosto di un eroe perduto su un'isola o su una costa d'oltremare: ed il pensiero corre spontaneo ad Odisseo protagonista
d'innumerevoli avventure del genere [...], del quale una tradizione posteriore a quella omerica poteva narrare questa diversa impresa o variare in questa forma il salvamento
da una delle tante avventure già cantate dall' epos (Heraion II, p. 312);
- una forte probabilità è subito dalla parte di Eracle, l'eroe più grande e noto dei Greci, non solo, ma quello, anche, che aveva riportato la più vistosa vittoria sull'Ade,
catturando uno dei suoi mostri più temibili, Cerbero. Ed Eracle diventa così, fra gli eroi protagonisti di katabasis, il più "canonico".
(Settis, p. 66 sgg.).