Le illustrazioni proposte qui provengono da manoscritti persiani del Kalila wa Dimna che si trovano alla Bibliothèque nationale de France:
da Supplément persan 913, c. 139r, il particolare della miniatura a fianco; Persane 377, c. 102v e Persane 376, c. 158v le due sottostanti
(tutte riprodotte dalla base dati Mandragore).
I tre diversi manoscritti risultano composti rispettivamente a Bagdad, a Shiraz (Iran), e a Bagdad o Tabriz, tutti nel XIV secolo.
Nella scena riprodotta in testa alla pagina la scimmia a cavallo della tartaruga regge con le zampe anteriori un rametto che fa pensare da una parte
a alcune immagini dell'antichità occidentale, dove sulla tartaruga è un efebo o un uomo che ha un rametto con foglie e bacche,
dall'altra alla marca dei Gadaldini, dove il bambino a cavallo della tartaruga regge dei gigli.
In tutte e tre le immagini vediamo la scimmia a cavallo della tartaruga: ormai soggetta alla legge della rovina, dice il testo sanscrito. Il vecchio re è infatti sul punto di perdere il cuore,
che l'amico ha deciso di procurarsi per guarire la moglie. Ma non lo perderà.